Protocollo SPIKES
Di cosa si tratta
Di cosa si tratta
SPIKES è l’acronimo utilizzato come nome di un protocollo ampiamente accreditato in ambito scientifico finalizzato alla comunicazione medico – paziente di notizie negative circa la salute di quest’ultimo. Lineare e pratico, il protocollo SPIKES si articola attraverso 6 fasi utili a raggiungere i quattro obiettivi di questo genere di dialogo: ottenere informazioni dal paziente, trasmettere informazioni mediche, supportare il paziente e stimolarne la partecipazione nello sviluppo della strategia di trattamento da adottare.
Le 6 fasi
Le 6 fasi
S – Setting up | Impostare
Stabilire un piano per comunicare al paziente le informazioni sul suo stato di salute ed effettuare delle prove a mente è un buon modo di prepararsi al dialogo. In questa fase è possibile stabilire il luogo (che garantisca la privacy e sia confortevole) e l’eventuale coinvolgimento di famigliari o caregivers.
È importante sedersi, stabilire una connessione con il paziente (mantenere il contatto con gli occhi) e gestire il tempo e le interruzioni necessarie.
P – Perception | Percezione da parte del paziente
La fase Perception e la successiva (Invitation) si basano sull’assioma “prima di parlare, chiedi“. Attraverso domande aperte si cerca di ricostruire la percezione che il paziente ha della sua condizione clinica. In questo modo è possibile correggere incomprensioni e tarare la comunicazione di cattive informazioni nei suoi confronti. Si può inoltre comprendere se il paziente è portato al rifiuto della malattia.
I – Invitation | Ottenere l’invito del paziente
Nella maggior parte dei casi i pazienti desiderano conoscere con esattezza la propria diagnosi, la prognosi e i dettagli della malattia. In alcuni casi, tuttavia, questa volontà è assente. Un meccanismo psicologico di difesa può portarli a evitare notizie spiacevoli sulle proprie condizioni. La somministrazione o pianificazione di test o analisi può rappresentare un’occasione per intavolare una conversazione sull’opportunità di rivelare tali informazioni.
K – Knowledge | Trasmettere conoscenza e informazioni
Avvisare il paziente del fatto che sta per ricevere cattive notizie sul suo stato di salute può aiutarlo a diminuire lo shock. La trasmissione di informazioni mediche può fare riferimento a semplici linee guida:
- il vocabolario e il linguaggio utilizzati devono essere adatti al livello di comprensione del paziente
- una buona prassi è quella di usare parole comuni al posto di tecnicismi
- evitare gli eccessi di franchezza e di lasciare il paziente da solo frettolosamente
- dare l’informazione in piccole parti, valutandone la comprensione
- in presenza di diagnosi essenziali, evitare di usare frasi come “non c’è nient’altro che possiamo fare”
E – Emotions| Indirizzare l’emotività del paziente con empatia
Far fronte alla reazione del paziente è una delle sfide più difficili nella trasmissione di cattive notizie. La reazione emotiva del paziente può essere molto varia e il medico può offrire sostegno o solidarietà attraverso un approccio empatico. Questo consiste di quattro step:
- Osservare qualsiasi emozione da parte del paziente.
- Identificare l’emozione del paziente dandole un nome da se stessi.
- Risalire alle radici di quell’emozione, alle sue ragioni. Anche con domande aperte al paziente.
- Dopo aver dato al paziente il tempo necessario per esprimere le proprie emozioni, lasciare che questi avverta la connessione del medico al suo stato emotivo.
S – Strategy & Summary| Strategia e riepilogo
Dopo aver chiesto al paziente se si sente in grado di affrontare l’argomento, è possibile pianificare una strategia per il futuro. I pazienti che adottano una chiara strategia per affrontare i giorni a seguire dimostrano meno ansia. Presentare le opzioni sui trattamenti da adottare permette di far percepire al paziente che il medico ha a cuore i suoi voleri. Condividere le decisioni terapeutiche permette anche al medico di ridurre il senso di fallimento in caso di esiti negativi. È importante valutare sempre le incomprensioni del paziente per prevenire la sua naturale tendenza a sovrastimare l’efficacia o fraintendere gli scopi di una terapia.
Il testo rappresenta una sintesi del documento:
SPIKES—A Six-Step Protocol for Delivering Bad News: Application to the Patient with Cancer
di Walter F. Baile, Robert Buckman, Renato Lenzi, Gary Glober, Estela A. Beale and Andrzej P. Kudelka